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LEGGE 3 agosto 2009, n. 116
giovedì 20 agosto 2009 - Pubblicazione a cura di Francesco Morelli

Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell'ONU il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003, nonche' norme di adeguamento interno e modifiche al codice penale e al codice di procedura penale.

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:

Art. 1.

Autorizzazione alla ratifica

1. Il Presidente della Repubblica e' autorizzato a ratificare la Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell'ONU il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003.


Art. 2.

Ordine di esecuzione

1. Piena ed intera esecuzione e' data alla Convenzione di cui all'articolo 1, di seguito denominata «Convenzione», a decorrere dalla data della sua entrata in vigore, in conformita' a quanto disposto dall'articolo 68 della medesima Convenzione,


Art. 3.

Modifiche al codice penale

1. All'articolo 322-bis, secondo comma, numero 2), del codice penale sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «ovvero al fine di ottenere o di mantenere un'attivita' economica o finanziaria».


Art. 4.

Introduzione dell'articolo 25-novies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231

1. Dopo l'articolo 25-octies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, e' inserito il seguente:
«Art. 25-novies (Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorita' giudiziaria). - 1. In relazione alla commissione del delitto di cui all'articolo 377-bis del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote».


Art. 5.

Introduzione degli articoli 740-bis e 740-ter del codice di procedura penale

1. Dopo l'articolo 740 del codice di procedura penale sono inseriti i seguenti:
«Art. 740-bis (Devoluzione ad uno Stato estero delle cose confiscate). -
1. Nei casi previsti dagli accordi internazionali in vigore per lo Stato, le cose confiscate con sentenza definitiva o con altro provvedimento irrevocabile sono devolute allo Stato estero nel quale e' stata pronunciata la sentenza ovvero e' stato adottato il provvedimento di confisca.
2. La devoluzione di cui al comma 1 e' ordinata quando ricorrono i seguenti presupposti:
a) lo Stato estero ne ha fatto espressa richiesta;
b) la sentenza ovvero il provvedimento di cui al comma 1 sono stati riconosciuti nello Stato ai sensi degli articoli 731, 733 e 734.

Art. 740-ter (Ordine di devoluzione). - 1. La Corte di appello, nel deliberare il riconoscimento della sentenza straniera o del provvedimento di confisca, ordina la devoluzione delle cose confiscate ai sensi dell'articolo 740-bis.
2. Copia del provvedimento e' immediatamente trasmessa al Ministro della giustizia, che concorda le modalita' della devoluzione con lo Stato richiedente.».


Art. 6.

Autorita' nazionale anti-corruzione

1. E' designato quale autorita' nazionale ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione il soggetto al quale sono state trasferite le funzioni dell'Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito all'interno della pubblica amministrazione, ai sensi dell'articolo 68, comma 6-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
2. Al soggetto di cui al comma 1 sono assicurate autonomia ed indipendenza nell'attivita'.


Art. 7.

Autorita' centrale

1. In relazione alle disposizioni previste dall'articolo 46, paragrafo 13, della Convenzione l'Italia designa come autorita' centrale il Ministro della giustizia.
2. Le richieste di assistenza giudiziaria devono pervenire tradotte in lingua italiana.
3. Il Ministro della giustizia provvede, altresi', nei casi previsti dagli articoli 46, paragrafo 7, e 57 della Convenzione.


Art. 8.

Norma di copertura

1. Per l'attuazione della presente legge e' autorizzata la spesa annua di euro 29.230 a decorrere dall'anno 2009. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2009-2011, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2009, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


Art. 9.

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 3 agosto 2009

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Frattini, Ministro degli affari esteri Alfano, Ministro della giustizia Brunetta, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Visto, il Guardasigilli: Alfano LAVORI PREPARATORI

Senato della Repubblica (atto n. 816):
Presentato dal sen. Felice Casson il 24 giugno 2008.
Assegnato alle commissioni riunite 3ª (Affari esteri) e 2ª (Giustizia), in sede referente, con pareri delle commissioni 1ª, 5ª, 6ª, 8ª e 14ª.
Esaminato dalle commissioni riunite 3ª e 2ª, in sede referente, il 30 luglio 2008, il 18 novembre 2008, il 22 gennaio 2009, 1'8 aprile 2009, il 21 maggio 2009 ed il 16 giugno 2009.
Relazione scritta presentata il 17 giugno 2009 (Atto n. 816-A relatori sen. Balboni e sen. Bettaimo).
Esaminato in aula il 9 ed il 24 giugno 2009 ed approvato, in un testo unificato con l'atto n. 848 (Li Gotti ed altri) e con il disegno di legge n. 1594 presentato dal Ministro degli esteri (Frattini), dal Ministro della giustizia (Alfano) e dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione (Brunetta) il 24 giugno 2009.
Camera dei deputati (atto 2551):
Assegnato alle commissioni riunite III (Affari esteri) e II (Giustizia), in sede referente il 2 luglio 2009 con pareri delle commissioni I, V, VI, VIII e XIV.
Esaminato dalle commissioni riunite III e II, in sede referente, il 16 ed il 29 luglio 2009.
Esaminato in aula ed approvato il 29 luglio 2009.